La verità dei numeri.

La verità dei numeri:

In Basilicata scorre l’80% del petrolio italiano, oltre il 10 % del fabbisogno nazionale. Il più grande giacimento petrolifero in Europa. Le compagnie pagano localmente le royalties più basse del pianeta: il 7% contro il 50 % dei paesi arabi. Con gli attuali ritmi di estrazione gli idrocarburi si esauriranno entro il 2022 lasciando solo inquinamento e disoccupazione. image Chi mantiene chi?
Produzione energia elettrica Sud e isole: 111.593 GWh
Consumo energia elettrica Sud e isole: 81.228 GWh

Produzione energia elettrica centro: 41.016 GWh
Consumo energia elettrica centro: 56.479 GWh

Produzione energia elettrica nord: 149.452 GWh
Consumo energia elettrica nord: 172.176 GWh

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Spesa in conto capitale nell’ambito dei rifiuti urbani: fra il 2000 e il 2006 sono stati spesi ogni anno 138 milioni di euro al Sud e 574 al centro-nord, rispettivamente 6,7 e 15,5 euro pro capite. I meridionali sono zozzoni di loro, inutile tentare di ripulirli (sarà… Ma quando i piemontesi razziarono la Reggia di Caserta e stilarono un inventario del bottino, scrissero di un oggetto non identificato a forma di chitarra: non avevano mai visto un bidè).
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Le ferrovie “italiane” nel 2010 hanno destinato il 22,1 % degli investimenti al Sud: la metà dell’obiettivo e meno delle tasse relative pagate dai meridionali. Con la crisi le cose sono peggiorate: 13,7% nel 2011 e 12,6% nel 2012. I meridionali contribuiscono alla cassa comune per il 24,5 % finanziando di fatto gli investimenti del centro nord. Nessun treno alta velocità da Bologna in giù sulla linea adriatica, nessun treno alta velocità da Napoli in giù sulla linea tirrenica. Nessuna linea alta velocità tra Campania e Sud. A Matera, patrimonio dell’Unesco il treno nemmeno ci arriva. image

La spesa pubblica nel 2012 per cittadino è stata di 14.385 euro per cittadino: 15.753 per un cittadino del centro – nord e 11.793 per un cittadino del Sud. Le spese in conto capitale invece diminuiscono: -1% al centro nord, -9,5% nel Mezzogiorno.

Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica di Venezia, tramite indebite pressioni politiche, 400 milioni di euro di fondi FAS, destinati al Sud, sono stati dirottati per il MOSE di Venezia.

Contributi per la riqualificazione e ampliamento di edifici pubblici (2014, quelli di Renzi): 17,6 milioni al nord, 17,1 milioni di euro al centro, 2 milioni di euro al Sud.

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Rapporto debito/PIL prima dell’unità d’Italia: Regno delle due Sicilie: 16,57% Piemonte: 73,86% Moneta circolante prima dell’Unità d’Italia: Regno delle due Sicilie: 443,2 milioni Resto degli altri Stati: 225,2 milioni

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I soldi destinati alla Cassa del Mezzogiorno? Costituivano lo 0,5% – 0,7% del prodotto interno lordo. Quei soldi si aggiungevano alle normali spese dello Stato? Risposta : no; con quei soldi si facevano cose finanziate, nel resto d’Italia, per via ordinaria. Strade, acquedotti, rete elettrica, scuole, ospedali. E per queste opere ci volevano fondi straordinari? Il Documento di Programmazione Economica Finanziaria varato nel 1999 e sostanzialmente confermato dai governi successivi stabiliva che le spese “straordinarie” dovevano essere aggiuntive a quelle “ordinarie” (solo in Italia bisognava specificarlo) e si decise di ripartire i fondi aree sottoutilizzate (fondi FAS) destinandone l’85% al Sud. Le spese ordinarie, invece, suddivise in base alla popolazione, sarebbero dovute essere destinate per il 30% al Sud e il 70 % al centro-nord. Il totale, FAS più cassa ordinaria, risultava così suddiviso: 45% al Sud e 55% su. Impegno disatteso da tutti i governi. L’anno peggiore il 2007 con uno scostamento del 9,7% di spese totali tolte al sud e dirottate verso il centro nord (per avere un’idea quasi dieci volte la dotazione della Cassa del Mezzogiorno). Per ovviare si è prima abbassata la percentuale di fondi destinati al Sud fino al 41% e infine si è cancellata la suddivisione dei fondi. Non si dice più quanto e dove si spenderà così i meridionali non si lamentano.

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Dobbiamo continuare? Solo l’ultima. Nel 2010, secondo lo studio realizzato dall’economista Paolo Savona, di 72 miliardi di euro annui spesi dai cittadini del Sud per i propri acquisti ben 63 miliardi sono relativi ad acquisti di beni e servizi prodotti al nord.

Concetti quali “Compra Sud” e “km 0” concretamente applicati sarebbero per il Sud l’azione più forte e incisiva atta ad avviare un formidabile sviluppo economico, sociale e culturale. Soffermarsi a leggere bene un’etichetta potrebbe diventare un atto rivoluzionario.

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Svegliatevi meridionali brava gente … Qua la truffa è grossa e congeniata.

Fonti:
TERRONI (pino Aprile)
Pagina FB BRIGANTI
Pagina FB UNIONEMEDITERRANEA