I luoghi del Sud (o quasi): L’Aquila.

Quelle strade ciottolate, e l’aria fredda che entrava nei polmoni…spezzando il respiro…
Le guance tese e intorbidite…nuvole di vapore ad ogni soffio….
E il silenzio di lunghe nevicate…l’aria che cade a pezzi…il silenzio surreale della neve, denso e soffice…

E quell’orizzonte sempre puntellato di bianco…ancora più bianco nelle giornate di sole…e quel cielo ghiacciato…così tanto da essere privo di impurità…il più limpido e trasparente per vederci le stelle…
Vicoli unici percorsi e ripercorsi a piedi, assaporando ogni passo, con la faccia sommersa tra sciarpe colorate e cappucci giganti …dalla fontana luminosa a piazza duomo e indietro fino ai quattro cantoni…e giù in piazza palazzo o di ritorno tra i portici…e lunghe traversate per via XX settembre per raggiungere la mensa universitaria….

Così fredda e così calda…calda di calore umano…calda di combriccole di ogni parte d’Italia… di melting pot regionali…. Gente delle terre del sud che si incontra con gente di terre del centro…e insieme con gente da un accento straordinario, che da solo mette allegria….
…calda della spensieratezza di ragazzi e ragazze che diventano uomini e donne…

Fontana L'Aquila

Sfrecciano i ricordi …
…di stalattiti di ghiaccio, di notti a -16°…
…del cielo terso al parco del sole…del tuo sapore medioevale, e la luce delle tue lampade sempre un po’ soffuse….
…e il vociare delle tue notti…notti ebbre di sogni, di speculazioni filosofiche, di “cambieremo il mondo”…
E mentre la notte fredda scendeva… mille puntini di calore si accendevano…4 amici in un bar e più di un bicchiere di vino…una comitiva in una casa per una mega cena…e un’altra in qualche localino ad ascoltare musica dal vivo…e un po’ più in giù 320 ragazzi che diventavano soldati…

Mi hai dato mille Amici diversi, mi hai dato gli Amori, mi hai dato Saperi…mi hai dato momenti irripetibili….
Sei la Città della mia evoluzione, della maturità, della consapevolezza di ciò che oggi sono….

E le tue 99 piazze, le tue 99 cannelle…e le tue 99 chiesette…
E la fontana con l’angelo di Piazza Palazzo…e il Fanfarello, lo Student Bar e il Boss…
Sento ancora il profumo di tartufo, di funghi, di arrosticini e genziana…

Ogni angolo un ricordo…un bacio, una corsa disperata, un gelato spiaccicato in faccia, una rissa sfiorata…mille e ancora mille risate…mille cazzate….

E in fondo i luoghi, quelli che ci rimangono nel cuore… sono come le persone…solo che non siamo abituati a vederli morire…a diventare polvere e macerie…sappiamo che sono lì e, ingannandoci, pensiamo che sempre vi rimarranno…
E invece no…ora quei luoghi, quei ricordi…sono morti, distrutti…tutti insieme in venti secondi…e così è un lutto troppo grande da sopportare…è un’angoscia troppo grande…
E mille ragazzi che perdono tutto… gli oggetti del passato, gli oggetti di una vita…e perdono i sogni del futuro…e mille dolori atroci…

Ora è una città fantasma…
Che rimarrà sempre nel mio cuore….